La festa degli Altari: un reportage amatoriale.
A cura di Anna Guarracino
La nascita della
festa del Corpus Domini, da noi chiamata festa degli
Altari, risale a tempi lontani. Non si conosce la data precisa delle
prime celebrazioni religiose.
Ai Colli, che io sappia, si è sempre festeggiata. Credo
che oramai faccia parte delle tradizioni secolari del
paese.
Un tempo però questa festa era diversa come diversa era
la vita degli abitanti locali.
I Colli erano suddivisi arbitrariamente in due “fazioni”
in lotta tra loro: i Colli di su e i Colli di giù. I confini tra le due parti
erano delimitati dalla posizione della chiesa locale che si ergeva al centro
delle due zone.
La festa degli Altari rappresentava il momento clou
dell’originale rivalità tra le due parti: ognuna, in aperta competizione con
l’altra, si impegnava all’inverosimile per costruire l’altare più bello, per
disegnare con i fiori incantevoli motivi religiosi e per procurarsi spettacolari
fuochi artificiali.
L’altare doveva essere bello e alto, fin
quando si poteva, e doveva raffigurare un episodio evangelico riguardante il
Corpus Domini. I fiori dovevano essere rigorosamente freschi e
colorati perché i loro petali servivano per comporre i simboli religiosi che
adornavano l’altare nonché per ornare il tappeto di segatura
colorata che il parroco doveva percorrere per arrivare all’altare da dove poi
impartiva la benedizione eucaristica.
Lungo il percorso che dalla chiesa conduceva agli altari
venivano preparate le “postazioni evangeliche” quelle che noi
oggi chiamiamo “i quadri viventi”. I raffiguranti erano quasi
sempre gente del posto che, con passione e fede, interpretavano con suggestivo
trasporto la scena religiosa che rappresentavano.
Concludeva il tutto la gara finale dei fuochi
d’artificio: più ne erano e più le parti se ne compiacevano perché
l’intento era quello di “zittire” gli avversari mostrando superiorità in fatto
di organizzazione e di disponibilità economica.
Si racconta che gli organizzatori del tempo finivano con
l’indebitarsi pur di vincere la “tacita guerra” e quando si trovavano in
difficoltà economica erano disposti a vendere gli animali che allevavano nelle
loro stalle non curandosi del fatto che essi costituivano per loro l’unica fonte
di approvvigionamento.
La fede, senza riserve, era la molla che
scatenava la gara perché forte era la convinzione che chi vincesse mostrava più
fervore religioso e più godeva dei favori divini.
Oggi non c’è più rivalità tra le parti in quanto il paese
è più compatto, ma rimane intatto il culto degli
Altari.
Ancora se ne allestiscono due: uno di fianco alla piazza
centrale del paese e l’altro all’incrocio tra la Statale e via Colli di
Fontanelle.
Ancora sono belli, attraenti, artistici e ancora
impegnano tante persone che, con dedizione, costruiscono, disegnano e colorano
gli altari; attaccano con certosina pazienza i petali di fiori; preparano i
vestiti per i raffiguranti dei quadri
viventi; allestiscono graziosi giardinetti e lunghi tappeti. E ancora persiste
il rito dei fuochi artificiali che chiudono l’evento
religioso.
Chi negli anni passati ha omesso di “vivere” questa bella
tradizione può sempre farlo. Basta venire ai Colli nella penultima Domenica di
Giugno, salvo slittamento della data che non è rigorosamente stabilita pur
rimanendo ancorata a una Domenica di
Giugno.
Per chi quest’anno non si è potuto recare ai Colli per
assistere ai festeggiamenti del Corpus Domini, pubblico le foto dell’evento che
ho scattato lungo il percorso che dalla Chiesa conduce agli
Altari.
Le ho scattate principalmente per quel mio amico che
facendomi i complimenti per questo sito, mi ha scritto anche che, leggendo le
nostre pagine on line e guardando le fotografie allegate, ha ricordato con
nostalgia i luoghi del suo paese natio.
Ebbene, pensando a lui e a tutti quelli come lui che sono
costretti per lavoro e per altri motivi a vivere lontano dal paese, metto in
rete questo materiale perché, navigando nel nostro sito, tutti loro possano
virtualmente riemergersi nelle nostre tradizioni e sentirsi ancora nostri
compaesani, cittadini della stessa terra.
Buona visione e
buona compartecipazione!
A integrazione di questo reportage aggiungo volentieri la lettera inviatami da un abitante del posto, il carissimo amico sig.re Enzo Zaccaro, al quale, giorni fa, ho chiesto un contributo scritto.
La pubblico integralmente ringraziandolo vivamente per l’interessamento all’argomento e l’attenzione al sito.
non sono un giornalista né un cronista, ma uno al quale piace scrivere…uno che ama descrivere ciò che vede… uno che si diletta nel modo più semplice a esprimere le proprie emozioni.
Vedo e descrivo tutto in forma elementare.
Sono un napoletano, sposato e con prole, risiedo ai Colli di Fontanelle, in via Lepantine, a Camporusso.
Sono più di trent’ anni che vivo nella comunità di questa piccola frazione di Sant’Agnello.
Giorni fa, in occasione della sacra manifestazione del Corpus Domini, ho incontrato la dott.ssa Anna Guarracino che mi ha chiesto un contributo scritto su questo evento religioso da pubblicare sul sito, per tutti coloro che lo visitano con regolarità e lo seguono con affezione chiedendo continui aggiornamenti e approfondimenti. Premesso che tra noi intercorre un rapporto di profonda stima e rispetto, ho accettato l’invito e mi sono impegnato al meglio per accontentarvi.
Mi è stato detto che molti di voi, per giuste ragioni, avete lasciato questa “perlina” della penisola sorrentina con tutte le sue tradizioni.
Le foto che ora vedete sul sito ve la ricordano, ma statene certi che non è cambiato nulla! E, a parer mio, dico: “Meno male!”.
Questo grazie a quella competizione che regna tra quelli di sopra e quelli di sotto e io appartengo a quelli di sotto. Essa ancora serpeggia come tra i contendenti di Brescello, ma poi alla fine trionfa sempre lo spirito della manifestazione. Anzi, aggiungo che l’evento religioso si è arricchito con i cosiddetti “Misteri” ai quali partecipano bambini/e, giovani/e, anziani/e che, vestiti con abiti del passato, interpretano, nella forma figurativa, alcuni passi del Vangelo.
Domenica 28 Giugno c.a. verso le 19.00, tra suoni di campane, musica e fuochi d’artificio, in presenza delle autorità, dei fedeli e dei curiosi, si è svolta la processione con l’esposizione del “Sacramento”, come sempre, prima sopra, poi sotto…
Al rientro della processione, sul sacrario della chiesa c’era ad accoglierla il nostro benevole parroco, Don Paolo Aponte che poi ha impartito la Santa Benedizione.
La festa si è conclusa felicemente e non poteva essere diversamente.
Gli organizzatori erano entusiasti e mentre si congratulavano tra loro li ho sentiti esclamare la rituale frase: “L’anno prossimo faremo meglio!”.
Un resoconto finale il mio, se me lo permettete:
noi dei Colli, quelli di sopra e quelli di sotto, rimaniamo soddisfatti.
Soddisfatto rimane anche il parroco e pure gli stessi critici che, detta la loro, non possono negare la buona riuscita della festa.
Anche i non credenti nell’assistere a questa manifestazione posso sentirsi soddisfatti per non aver pensato, almeno per qualche ora, alle vicissitudini della vita.
Io stesso sono soddisfatto per avere avuto l’onore di stilare quanto avete appena letto.
Soddisfatto può essere anche il buon Gesù, perché di Lui ci ricordiamo.
Concludo dicendo: “Noi dobbiamo superare a quelli di sopra!!!”
Mi è stato riferito che quelli di sopra hanno detto: “Noi dobbiamo superare quelli di sotto.”
Scherzi a parte, finché ci sarà questa sana competizione… avremo ancora il piacere di portare con viva devozione il Sacramento in processione.
A integrazione di questo reportage aggiungo volentieri la lettera inviatami da un abitante del posto, il carissimo amico sig.re Enzo Zaccaro, al quale, giorni fa, ho chiesto un contributo scritto.
La pubblico integralmente ringraziandolo vivamente per l’interessamento all’argomento e l’attenzione al sito.
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-Care amiche, cari
amici,non sono un giornalista né un cronista, ma uno al quale piace scrivere…uno che ama descrivere ciò che vede… uno che si diletta nel modo più semplice a esprimere le proprie emozioni.
Vedo e descrivo tutto in forma elementare.
Sono un napoletano, sposato e con prole, risiedo ai Colli di Fontanelle, in via Lepantine, a Camporusso.
Sono più di trent’ anni che vivo nella comunità di questa piccola frazione di Sant’Agnello.
Giorni fa, in occasione della sacra manifestazione del Corpus Domini, ho incontrato la dott.ssa Anna Guarracino che mi ha chiesto un contributo scritto su questo evento religioso da pubblicare sul sito, per tutti coloro che lo visitano con regolarità e lo seguono con affezione chiedendo continui aggiornamenti e approfondimenti. Premesso che tra noi intercorre un rapporto di profonda stima e rispetto, ho accettato l’invito e mi sono impegnato al meglio per accontentarvi.
Mi è stato detto che molti di voi, per giuste ragioni, avete lasciato questa “perlina” della penisola sorrentina con tutte le sue tradizioni.
Le foto che ora vedete sul sito ve la ricordano, ma statene certi che non è cambiato nulla! E, a parer mio, dico: “Meno male!”.
Questo grazie a quella competizione che regna tra quelli di sopra e quelli di sotto e io appartengo a quelli di sotto. Essa ancora serpeggia come tra i contendenti di Brescello, ma poi alla fine trionfa sempre lo spirito della manifestazione. Anzi, aggiungo che l’evento religioso si è arricchito con i cosiddetti “Misteri” ai quali partecipano bambini/e, giovani/e, anziani/e che, vestiti con abiti del passato, interpretano, nella forma figurativa, alcuni passi del Vangelo.
Domenica 28 Giugno c.a. verso le 19.00, tra suoni di campane, musica e fuochi d’artificio, in presenza delle autorità, dei fedeli e dei curiosi, si è svolta la processione con l’esposizione del “Sacramento”, come sempre, prima sopra, poi sotto…
Al rientro della processione, sul sacrario della chiesa c’era ad accoglierla il nostro benevole parroco, Don Paolo Aponte che poi ha impartito la Santa Benedizione.
La festa si è conclusa felicemente e non poteva essere diversamente.
Gli organizzatori erano entusiasti e mentre si congratulavano tra loro li ho sentiti esclamare la rituale frase: “L’anno prossimo faremo meglio!”.
Un resoconto finale il mio, se me lo permettete:
noi dei Colli, quelli di sopra e quelli di sotto, rimaniamo soddisfatti.
Soddisfatto rimane anche il parroco e pure gli stessi critici che, detta la loro, non possono negare la buona riuscita della festa.
Anche i non credenti nell’assistere a questa manifestazione posso sentirsi soddisfatti per non aver pensato, almeno per qualche ora, alle vicissitudini della vita.
Io stesso sono soddisfatto per avere avuto l’onore di stilare quanto avete appena letto.
Soddisfatto può essere anche il buon Gesù, perché di Lui ci ricordiamo.
Concludo dicendo: “Noi dobbiamo superare a quelli di sopra!!!”
Mi è stato riferito che quelli di sopra hanno detto: “Noi dobbiamo superare quelli di sotto.”
Scherzi a parte, finché ci sarà questa sana competizione… avremo ancora il piacere di portare con viva devozione il Sacramento in processione.
Vincenzo Zaccaro
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