Si sono spente le luci…non si sentono più
rumori…il chiasso è finito… si torna a casa, ma, paradossalmente, l’“avventura”
continua.
Chi si aspettava che, terminati i Games-Contrade,
sarebbe tornata la calma e la tranquillità ai Colli di Fontanelle, si è
sbagliato di molto.
Dei giochi se ne parla ancora con vivo entusiasmo:
si raccontano aneddoti, battute,
fuori-scene, accaduti inverosimili, fatti e fattacci, verificatisi di
giorno o di notte quando al sonno si è preferito provare canti, balli e parti da
recitare nel Cabaret e nel Musical; si descrivono gli episodi di litigi, di
lotte intestine e di compromessi raggiunti, di momenti di incomprensioni, spesso
dovuti all’eccesso di adrenalina o agli effetti dello stress accumulato nei
“giorni di battaglia”; si ricordano le grida di gioia dei vincitori e i pianti
degli sconfitti, gli abbracci stridenti e affettuosi, profusi in momenti
critici, le lacrime di commozione fuoriuscite all’improvviso, senza preavviso,
le strette di mano per le formali congratulazioni, le offese fatte e ricevute, i
gesti di solidarietà, i cenni di condivisione e/o di compiacimento e
tant’altro…
Mi diverto ad ascoltare perché avverto l’entità
degli sforzi profusi, frutto della forza del gruppo, dell’energia della
coesione, del desiderio di operare insieme in nome del sano
divertimento.
Le polemiche che pur non sono mancate, non
scalfiscono neppure lievemente la validità dei risultati anzi, puntualmente,
esse vengono offuscate dal brivido del successo che tocca un po’ tutti i
partecipanti delle Contrade.
Ai giochi sopravvive solo quella nostalgia
canaglia, parafrasando con Al Bano e Romina una loro nota canzone, che ti assale
quando hai perso ciò che ti ha reso spensierato e felice, seppur per poche
settimane.
A fine di questa kermesse estiva, lo stesso
Comitato organizzatore di cui io mi vanto di farne parte, è stanco ed è esausto
per la fatica fatta, ma è sempre rincuorato dai risultati ottenuti che considera
sempre come nuovi punti di partenza anziché traguardi raggiunti.
E, difatti, è con questo spirito che noi
organizzatori abbiamo ideato e affrontato le edizioni precedenti e ideeremo e
affronteremo le edizioni future.
Abbiamo chiesto ai partecipanti un anno di pausa
da concedere tutto alla riflessione critica, autocritica e costruttiva,
ineludibile quando si raggiunge un tal successo.
Ci occorrerà pensare seriamente ad una
riformulazione dell’organizzazione dei Games-Contrade, alla stesura di un nuovo
regolamento che, facendo tesoro delle esperienze pregresse, possa aiutarci a
disciplinare meglio le gare, i giochi e i tornei sportivi che ormai coinvolgono
quasi l’intero paese. Mai avremmo potuto pensare che i nostri giochi avrebbero
subito una tale evoluzione!!!
Insomma, l’obiettivo è correggere le presenti
insufficienze, perfezionare l’incerto e migliorare il tutto per offrire un
pacchetto ludico e sportivo di alta qualità nonché per limitare l’azione di quel
minuto e sparuto gruppetto di persone subdole che gratuitamente seminano
maldicenze e discordia ogni qualvolta si verifica un lieve “intoppo” nello
svolgimento delle gare.
Sappiamo che queste cattive lingue non taceranno,
ma a noi poco importa ciò.
Ci interessa solamente migliorare la struttura e
l’organizzazione dei Games-Contrade per offrire il “meglio”.
Intendiamo, dunque, garantirvi giochi sempre più
coinvolgenti, gare sempre più avvincenti e tornei sempre più
appassionanti.
Quindi, ci siamo e ci saremo, convinti con il noto
studioso Piaget che solo chi da piccolo ha sempre giocato è in grado da grande
di giocare a tutto vantaggio del consolidamento di una sua personalità ricca ed
equilibrata, socievole ed allegra, aperta e disinvolta, intelligente e
ottimista.
Questo è il nostro augurio e la nostra speranza:
che attraverso i giochi tutti possiamo crescere in serenità imparando a star
bene con noi stessi e con gli altri.
Ciao, alla prossima.
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