12 agosto 2013
Ieri, grazie alla grande disponibilità di don
Antonino Minieri, abbiamo ospitato nei locali della nostra Chiesa, per una
notte, un gruppo di giovani scout. Li
abbiamo accolti con simpatia ma loro ci hanno travolto con il loro entusiasmo
e con la loro allegria.
Venivano da Forlì e ci hanno contattati, mediante
questo sito, per chiederci ospitalità per una notte.
Parlando con loro ci ha incuriosito il loro
forte senso di appartenenza al gruppo
scout e la perfetta organizzazione con
cui procedono nella realizzazione del cammino
prefissato.
Li guidava Marco, un ragazzo
gioviale e cortese, che si è presentato come uno dei responsabili del
gruppo.
La loro simpatia è stata tale che alla fine abbiamo
deciso di intervistare uno scout delle nostri parti per farci
raccontare del loro movimento che di certo va apprezzato e
sostenuto visto lo spirito che anima i suoi membri.
Abbiamo scelto per lo scopo il giovanissimo
Raffaele Fontana che, in qualità di scout di seconda
fascia, domani partirà a sua volta,con i compagni di settore, per il
suo "route estivo", mentre la sorella più piccola,
Francesca, si appresta a vivere l'esperienza nel campo estivo
riservato ai "Lupetti".
Tempestato dalle mie domande, ecco cosa Raffaele ha
risposto:
-Che cos’è lo scoutismo?
Raffaele Fontana: -Lo
scoutismo è un movimento aperto a tutti, senza
distinzione di sesso, di razza e di fede religiosa. Iniziò con un’ idea
di Robert Baden Powell e oggi è diffuso a livello
mondiale e conta più di 4 milioni di iscritti. Il movimento ebbe inizio
nel 1907
in Inghilterra e pian piano si diffuse in tutto il mondo
fino ad arrivare anche in Italia.
Oggi in Italia abbiamo varie associazioni ma le più
importanti sono AGESCI, MASCI e CNGEI. Io faccio parte dell’ AGESCI ovvero dell’ Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani
-Come siete organizzati?
Raffaele Fontana: -Negli
scout ci sono 3 fasce di età:
-La prima va dai 8 agli 11 anni e comprende i
Lupetti e le Coccinelle che sono la fascia più
piccola e le loro storie sono basate sul Libro della giungla;
della loro uniforme è caratteristico il cappellino; il loro motto è “del
nostro meglio”.
-A chi vi ispirate nello stile di
vita che praticate, oltre alle storie già
citate?
Raffaele Fontana: -I
protettori dei Lupetti sono san Francesco e santa
Chiara e difatti il loro spirito è uno spirito di gioia e di cortesia;
vivono con lealtà e pensano agli altri come a se stessi. Già da quando si è
piccoli si fa la promessa dei Lupetti (che poi si rinnoverà più in là) che è
questa: “Prometto, con l'aiuto e
l'esempio di Gesù, di fare del mio meglio nel migliorare me stessa/o,
nell'aiutare gli altri, nell'osservare la legge del Cerchio”. Con
questa promessa si ottiene il fazzolettone caratteristico di ogni gruppo e
cambia colore a secondo di esso.
-Avete simboli di riferimento?
Raffaele Fontana: -Si, il
simbolo dei Lupetti e il “Totem” che è un lupo scolpito in
legno sulla cime di un bastone che sta a rappresentare l unità e l’ identità del
gruppo: è come dire che “La forza del Branco è nel lupo ma la forza del lupo è
nel Branco”
-E che mi dici della seconda fascia?
Raffaele Fontana -Dopo i
Lupetti e le Coccinelle si arriva alla seconda fascia che va dai 12 ai
16 anni e comprende “Il reparto”. Qui nei primi anni
si tende a rinnovare la promessa scout “Con l'aiuto di Dio, prometto sul
mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il
mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza, per osservare
la Legge
scout”.
-Quali sono le prerogative della
Guida e dello Scout?
Raffaele Fontana:
-La
Guida e lo Scout pongono il loro onore nel meritare
fiducia; sono leali e si rendono utili in ogni circostanza; aiutano gli altri e
sono amici di tutti nonché fratelli di ogni altra Guida e Scout; sono cortesi;
amano e rispettano la natura; sanno obbedire; sorridono e cantano anche nelle
difficoltà; sono laboriosi ed economi; sono puri di pensieri, parole e
azioni.
-Anche questo gruppo ha un
proprio motto e simboli di riferimento?
Raffaele Fontana: -Il
motto del Reparto è “State parati! ovvero Siate
pronti!”, in quanto bisogna sempre essere pronti a tutto, mentre il simbolo scout più importante per il
reparto è la
Fiamma e i colori del
fazzolettone del reparto. Come il Totem rappresenta l’ unità del
gruppo, la
Fiamma sta a indicare il passaggio che lo scout compie quando
sente nel cuore di essere pronto ad aiutare gli altri anche con qualche piccolo
sacrificio.
In
più nei Reparti ci sono i “Guidoni” ovvero dei bastoni con una
piccola bandiera che rappresenta una squadriglia. Sopra alla bandiera c'è
l'animale simbolo della squadriglia.
-E dell’ultima fascia che mi dici?
Raffaele Fontana: -L’ultima
fascia è quella del “Clan” il cui motto è “Servire nel
Clan”. Qui ci sono due
sotto-gruppi: quello del clan vero e proprio e quello del noviziato che
comprende coloro che entrano per la prima volta nel clan (primo anno di
passaggio).
-Quali sono le finalità di questo
gruppo?
Raffaele Fontana: -Qui si apprende che lo scopo principale del Clan è
quello di aiutare e servire facendo anche route di servizio in
posti come Lourdes e Medjugorie.
-Anche qui ci sono i simboli di
riferimento?
Raffaele Fontana: -I due
simboli principali del clan sono la Forcola ovvero un
bastone biforcuto che sta a rappresentare le due vie che si pongono davanti ad
uno scout ovvero “la partenza” cioè il partire ponendosi la meta di diventare un
capo e “il saluto” cioè l’abbandonare il gruppo scout e la “Carta di
Clan”.
-Cos’è la “Carta di Clan”?
Raffaele Fontana: -La
“Carta di Clan” è una carta che tutti gli scout del Clan
firmano e in questa ci sono alcuni punti da considerare che sintetizzano il vero
spirito scout.
Il primo è la strada.
-La strada è vista sia in senso spirituale, come cammino di formazione
personale, ma anche in modo prettamente fisico. La strada è la “fatica comune”
che avvicina le persone le une alle altre; è il modo nuovo e più profondo di
viaggiare; è anche meditazione.
I
campi estivi sono dedicati prevalentemente alla strada: consistono in un campo
itinerante (a piedi, in bici o in canoa) detto “route”. Sempre nell'ambito della
strada c'è anche l'hike.
Molte canzoni scout sono dedicate a questo argomento ("...non è la strada
di chi parte e già vuole arrivare, non è la strada dei sicuri, dei sicuri di
riuscire, non è fatta per chi è fermo, per chi non vuole camminare, è la strada
di chi parte ed arriva per partire." ( tratto da: è di nuovo route).
Quasi tutte le metafore che accompagnano lo scout nella propria crescita
si riferiscono ad un cammino che si concluderà non con un arrivo, bensì con una
vera partenza: la partenza scout. Eccezionalmente la route estiva è sostituita
da un'esperienza di servizio quale conclusione di un percorso svolto durante
l'anno.
-Il secondo è la comunità.
-Più o meno in tutti i clan ci si riferisce alla comunità vissuta dal
ogni scout come ineludibile bisogno, necessario e sentito, di condividere la propria esperienza, i propri
pensieri, le proprie opinioni, i propri dubbi e problemi, ecc. con gli altri del
Clan e ognuno ha l'obbligo morale di soccorrere ed aiutare (anche criticando,
talvolta, la sua condotta) un suo membro.
Comunità significa anche non accogliere passivamente le proposte dei
capi, ma essere ideatori delle proprie attività.
Il terzo è il servizio, ovvero la capacità di
aiutare gli altri.
E, infine, la fede che aiuta e raccoglie tutti i
precedenti punti, essenzializzando il vero spirito dello
scout.
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