martedì 1 aprile 2025

Giubileo 2025 -Pellegrini di Speranza-

 

  Giubileo 2025  

-Pellegrini di Speranza-

 

Sabato 29 marzo, a Roma, nell’anno del Giubileo 2025, 

eravamo in tanti in cammino verso la Porta Santa.

C’era una gran parte della nostra Diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, suddivisa in gruppi, secondo la Parrocchia di appartenenza.

Ogni gruppo era contraddistinto da un numero su paletta e tutti eravamo accumunati dagli stessi colori del cappellino blu e della sacca verde, caratterizzati dal logo della Diocesi.

La partenza per tutti è stata di mattino presto, intorno alle tre.

Noi, appartenenti alla Parrocchia della Natività di Maria Vergine dei Colli di Fontanelle, eravamo contraddistinti dal numero dodici, ma di gruppi se ne contavano all’incirca 70-80, quasi tutti provenienti dalla Penisola Sorrentina.

Benché assonnati, durante il viaggio abbiamo discusso sugli argomenti del Vangelo e della Bibbia che più ci hanno colpito in quest’ ultimo periodo e abbiamo avuto un interessante e costruttivo confronto con il nostro sac. don Antonino De Maio che ci ha illuminato sugli aspetti di più difficile comprensione riguardanti il vero significato teologico di alcuni brani del vecchio e del nuovo Testamento.

Ai primi bagliori dell’alba abbiamo pregato i Salmi e poi, con entusiasmo crescente, siamo arrivati a Roma.

Dal parcheggio, abbiamo raggiunto il luogo del raduno ovvero la piazza Pia e lì ci siamo incontrati tutti e, tra abbracci, chiacchiere e saluti, abbiamo sopportato la lunga attesa prima di incamminarci lungo la Via della Conciliazione per raggiungere la piazza del Vaticano.

Lungo questo percorso, guidati dal nostro Vescovo Franco Alfano, abbiamo recitato il Rosario. 

C’era aria di festa: si percepiva un forte senso di gioia perché tutti eravamo felici di  partecipare a questo pellegrinaggio giubilare diocesano; tutti avvertivamo la forza e la fede di questa massa di persone in cammino, di cui noi stessi facevamo parte; tutti eravamo desiderosi della misericordia e del perdono divino e tutti eravamo diretti alla stessa meta ovvero al varco della Porta Santa per poi partecipare alla Messa, celebrata dal nostro Vescovo e da tutti i sacerdoti che ci hanno accompagnati in questo insolito viaggio spirituale.

Non è stato un attraversamento facile questo, perché davvero eravamo troppi e spesso ci si confondeva con altri gruppi, si perdeva di vista il proprio capofila che, per quanto alzasse la paletta con il numero di appartenenza, era spesso sballottato di qua e di là.

Nonostante queste difficoltà il nostro gruppo è riuscito a rimanere compatto e coeso e, dopo i previsti controlli, abbiamo raggiunto l’ingresso della Basilica.

È stato emozionante il passaggio della Porta Santa che per noi cattolici ha il semplice significato di penitenza, perdono e rinnovamento della nostra promessa di fede.

Ci siamo sentiti orgogliosi di esserci stati,  graziati per quest’ opportunità, riconciliati a Dio per le indulgenze ottenute e soprattutto speranzosi in un futuro migliore, fondato più sull’amore per sé e per gli altri, considerati come nostro prossimo, al contrario di questo presente angosciante, caratterizzato da egoismi, indifferenza, violenze, litigi, soprusi e sopraffazioni.

Stanchi ma soddisfatti, siamo usciti dalla Basilica dopo le 13:00 e ci siamo organizzati per il pranzo a sacco.

Lasciati liberi di recarci a consumare il pasto dove volevamo, per poi ritrovarci presso il Colonnato del Vaticano, ci siamo costituiti in sottogruppi e ognuno di questi è andato dove meglio preferiva.

Anche questo momento comunitario e conviviale è stato gradito perché ci ha consentito di ammirare i particolari della Piazza del Vaticano a partire dalla bellezza architettonica della facciata della Basilica.

Abbiamo potuto  contemplare da vicino le opere straordinarie lì presenti, come le gigantesche statue di San Pietro e San Paolo, collocate all’ingresso principale della Basilica, l’Obelisco Egizio e le due Fontane simmetriche, al centro della piazza, e infine  le Statue, in sommità della Basilica, rappresentanti santi e  beati della tradizione cristiana.

Più moderna ed enigmatica ci è apparsa ai lati della piazza la scultura del Migrante, dedicata al tema della migrazione. Il suo colore scuro, quasi nero, ha attirato immediatamente la nostra attenzione e ci ha trasmesso un senso d’inquietudine attenuato solo allorquando ci siamo avvicinati all’opera e abbiamo compreso il suo reale significato: si tratta di un barcone su cui sono stipati numerosissimi migranti che con i loro miseri bagagli, lasciatisi alle spalle sofferenza, povertà e disperazione, si apprestano a un fortunato sbarco, in cerca di un futuro migliore.

La loro speranza coincide con la nostra: loro come noi sono in attesa di tempi nuovi, fondati su un nuovo umanesimo, capace di restituire dignità e libertà a tutti gli esseri viventi.

È bastata, in particolare l’osservazione di quest’opera  a farci capire il motivo principale del nostro cammino e l’essenza di questo anno giubilare: entrambi non avranno senso se non ci accorgiamo di chi è in difficoltà,

se non ci impegniamo a lottare contro disparità e ingiustizie sociali, se non pratichiamo la cultura dell’accoglienza e del perdono.

Pertanto la nostra andata a Roma in pellegrinaggio non ha segnato un punto di arrivo ma solo un nuovo punto di partenza che ci vedrà rinnovati nello Spirito e rinforzati nell’azione.

Ripartiti da Roma, verso le 16:00, siamo ritornati  ai Colli di Fontanelle, in serata, soddisfatti e felici per questa giornata spirituale, intensa e stancante, ma ricca di nuove sollecitazioni e stimolazioni religiose.

 

Da qui l’augurio a tutti di un buon cammino!

 

                                                         Animatore della Cultura e della Comunicazione

                                                                                 Anna Guarracino 




 






 

 

 

 

 

 

sabato 18 maggio 2024

Un compleanno in comunità, famiglia di famiglie -Festeggiato don Antonino De Maio per i suoi sessanta anni-

 Un compleanno in comunità, famiglia di famiglie
-Festeggiato don Antonino De Maio per i suoi sessanta anni-

 Ieri sera, 17 maggio 2024, abbiamo sperimentato la gioia di vivere una festa in comunità, intesa come “Famiglia di Famiglie”.

 Chi ancora non aveva compreso il senso di questo concetto che don Antonino De Maio ci ripete di continuo, a mo’ di un ritornello, fin dal suo arrivo in parrocchia, ieri sera l’ha vissuto di persona.

 Eravamo davvero tanti e tutti felici di esserci: c’erano i suoi familiari, i suoi amici più intimi e gran parte di noi della comunità dei Colli di Fontanelle  a lui affidata.

 La festa di compleanno si è svolta nel giardino dietro alla chiesa e ha avuto inizio dopo la Messa mariana. 

 

Il giardino è stato preparato dagli organizzatori con affetto e cura di dettagli e, difatti, su tutti i tavoli disposti con sedie c’erano preparazioni artigianali con candele accese e con musica live in sottofondo che armonizzavano e rallegravano il tutto.

 Ospitati così calorosamente, gli invitati hanno potuto trovare tutti un posto a sedere e subito dopo è iniziata la festa.

 L’arrivo del nostro atteso sacerdote è stato accolto con un forte applauso, mentre si udiva dirompente il canto degli auguri intonato gioiosamente da tutti.

 

Poi, a don Tonino è stato demandato il compito di stappare le bottiglie di un frizzante cocktail, davanti a un tavolo imbandito con bevande analcoliche e stuzzichini per aperitivo e abbellito dal numero sessanta, composto di palloncini color blu elettrico, che svolazzavano in un lato, apportando un’ulteriore nota di originalità e di allegria.

E così, mentre nel forno già scoppiettava la legna, è incominciata l’attesa serata, illuminata dalla flebile luce della luna piena e rinfrescata dal soffio leggero del vento che sembravano voler dare un loro personale contributo all’evento.

 Dopo l’aperitivo si è iniziato a infornare e a sfornare, di continuo, pizze di tutti i tipi, fatte con impasti ben preparati e farciti da prelibatezze del posto, per mano di persone qualificate ed esperte nel settore culinario.

 Ad animare il tutto, oltre al vocio allegro dei bambini che giocavano e si divertivano e alle conversazioni amichevoli dei commensali, c’erano Rossana e Fabio, due cari musicisti, che hanno dedicato al nostro parroco le sue canzoni preferite.

 Durante la serata, si sono aggiunti a loro molti presenti che hanno cantato spontaneamente per don Tonino finendo con dedicargli il suo prediletto canto “Tu scendi dalle stelle”.

 Al festeggiato sono stati consegnati dai presenti tanti regali, piante e doni, frutto di affetto e stima incondizionati.

 Noi, fedeli della sua comunità, gli abbiamo donato una mattonella antica, risalente ai primi anni del '900 e raffigurante Sant’Antonio Abate, protettore del fuoco, affinché don Tonino, come il Santo, possa utilizzare il fuoco del forno a fin di bene, per alimentare l’unione tra fedeli e potenziare la fede in Cristo.

 Inoltre è in preparazione il video-ricordo dell’evento che raccoglie foto e filmati, realizzati dall’inizio alla fine dell’evento.

 

A seguire c’è stato lo stappamento dello spumante, il brindisi e il taglio della torta dedicata a don Tonino, su cui, oltre alla scritta degli auguri per il compleanno, è stata disegnata una barca con un pescatore, a ricordare il suo amore e la sua passione rispettivamente per il mare e per la pesca.

 Alla fine il nostro Don, visibilmente commosso ed emozionato da tanto fervore e da tanta partecipazione, ha sentitamente ringraziato tutti noi presenti per le continue sorprese ricevute e per la condivisione di un momento di festa collettiva che lui non immaginava così ben organizzato… così pensato e attuato in comunità.

 Solo a notte fonda, abbiamo lasciato il giardino della chiesa, contenti di aver trascorso una serata comunitaria, serena e fraterna, percependoci tutti come “Famiglia fatte di Famiglie”.

 Animatore della Cultura e della Comunicazione

 Anna Guarracino 

 








martedì 23 aprile 2024

Pellegrinaggio parrocchiale: Orvieto (3)

 20/21 aprile 2024

Umbria -Terni: ORVIETO

Sistemazione in albergo

Arrivo a Orvieto 

Porta Rocca



Una passeggiata per i giardini pubblici tra i resti della "Fortezza di Albornoz" 






















Passeggiata lungo il "Corso del Duomo"











Duomo di Orvieto










Celebrazione della Messa e incontro con le suore clarisse




Il consiglio spirituale delle suore di clausura per noi pellegrini



"Accettare le diversità per quello che sono, perdonare e pregare"