La Storia
Tanti, tanti anni fa, venne a vivere sui
Colli di Fontanelle una tribù indiana, degli
Shawnee, reduce dalle
persecuzioni americane ad opera
del generale George Custer e dei
colonialisti.
La tribù era composta da indiani, selvaggi
e schivi, estremamente legati alle proprie tradizioni, che si insediarono nella zona boschiva del paese
e vivevano appartati, nelle loro piccole tende, dedicandosi
prettamente alla caccia e alla agricoltura.
C’erano tra loro adulti e bambini, maschi e
femmine, e tutti erano riservati al massimo, tanto che poco gradivano le
ingerenze degli abitanti locali, chiamati “Visi pallidi”.
Questi ultimi si erano resi invisi agli indiani per la loro sfacciata curiosità
che spesso li spingeva a invadere il loro territorio e a sbirciare nel loro accampamento. Tra le due razze
perciò non scorreva buon sangue tanto è che spesso vennero alle armi
per futili motivi.
Questi indiani erano ritenuti da tutti
ricchi perché, benché non conoscessero il valore economico
dell’oro, ne possedevano una grande quantità. Per loro, questo
metallo era soltanto un semplice “materiale buono” per la sua particolare duttilità: lo usavano
difatti, senza parsimonia, per costruire gli utensili di uso
quotidiano e per ornare i loro totem.
Alcuni “bianchi”, cowboy e
avventurieri del posto, venuti a conoscenza di questi
fatti, cercarono in ogni modo di appropriarsi di questa loro ingente ricchezza.
Di qui le ingiustificate e continue intrusioni e incursioni nel
campo indiano che spesso sfociavano in miserevoli lotte o
addirittura in violenti
scontri.
A dire il vero, gli indiani sapevano
difendersi bene e, allorquando capirono che gli oggetti d’oro in loro possesso
facevano gola ai visi pallidi del posto, si adoperarono con scaltrezza e
intelligenza per nasconderli in un posto segreto, conosciuto
solo da loro e reso sempre più inaccessibile ai nemici.
Fu così che il loro
“tesoro”, ritenuto di valore inestimabile, venne posto in
salvo. Da allora in poi nessuno ne ha saputo più nulla.
In tanti l’hanno cercato ma nessuno l’ha mai
trovato.
Eppur si sa che esso è ancora lì
dove fu posto dagli indiani. Essi si trasmisero oralmente le coordinate
del luogo, da padre in figlio, da generazione in generazione, senza mai
tradirsi.
I più saggi tra loro trascrissero
su pezzi di pelli di bisonte, portati dall’America,
alcuni indizi, costituiti per lo più da segni
indecifrabili e incomprensibili e da misteriosi enigmi.
Noi abbiamo raccolto tutte le testimonianze
trovate: i segni e i disegni, gli enigmi e gli indovinelli… e ora vogliamo
cercare di interpretarli per porre fine a quella estenuante ricerca che negli
anni ha stremato tanta gente illustre che delusa ha dovuto rinunciare per sempre
al favoloso “tesoro degli indiani”.
Adesso, insieme a voi, tenderemo di
risolvere l’arcano.
Di certo sappiamo che
l’odierna tecnologia a poco ci
servirà.
Meglio è risalire alla originale
cultura degli indiani e cercare di interpretare segni, fatti e
circostanze con il loro senso di giudizio sapendo che quel
popolo viveva a stretto contatto con la natura e nel totale
rispetto delle sue leggi per non alterare l’armonia del creato, gradita al
“grande spirito Manitou” .
È come dire: “Chi non sa leggere
nel libro della natura, al pari degli indiani, mai capirà e nulla
troverà”.
A tutti gli audaci che, come noi e con noi,
tenteranno questa straordinaria avventura,
liberandosi dalla modernità e dalla comodità e calandosi nelle vesti del popolo indiano, auguriamo di
riuscire laddove in tanti hanno fallito. Auugh!!!
A tutti buona caccia!!!!
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-Ogni squadra sarà
composta da 40 elementi così suddivisi per fasce d'età:
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10 CONCORRENTI IN FASCIA
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6-10 ANNI
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11-16 ANNI
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17-21 ANNI
-
22-90 ANNI
Parteciperanno
alle gare solo gli iscritti, mentre gli altri avranno esclusivamente il ruolo di
coadiuvatori -sostenitori
Il prossimo
incontro per la consegna delle prime indicazioni è stato concordato per Lunedì 28 Luglio alle ore 21.00 nei locali del Centro "Nuovi
Orizzonti"
NON
MANCATE!!!!
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