TAMAMBULANTI -Mady Colli di
Fontanelle
Sempre con fierezza e con orgoglio ascolto la musica
popolare del nostro artista collinese Giuseppe Gargiulo, in arte Beppe.
Lo ricordo all'esordio della sua carriera quando con
strumenti musicali di arte povera rallegrava tutta la comitiva degli amici con
il ritmo battente delle mani e delle dita e al suono, così riprodotto,
aggiungeva con voce strepitosa il canto allegro delle canzoni
popolari.
Riuscì anni fa a coinvolgere anche me in una strana
serata musicale.
Eravamo un bel gruppo di amici ed eccetto me tutti
gli altri erano suoi compagni di lavoro. Ad ognuno di noi Beppe diede uno
strumento musicale, di fattura artigianale, con il quale dovevamo accompagnarlo
nella sua improvvisata esibizione. Io, stonata di natura, non mi sentivo in
grado di farlo ma lui insistette invitandomi semplicemente a seguirne i
suggerimenti e per agevolarmi il compito mi assegnò uno strano strumento a
percussione: "La suola di scarpa".
Così equipaggiati, andammo a suonare nel Belvedere di
Positano e non mancarono i curiosi che si fermavano ad ascoltarci e ad
applaudirci.
Era notte fonde: difatti, la
stramba riunione venne fatta dopo la mezzanotte, alla chiusura del ristorante
"Stelluccia" dove tutti prestavano servizio, pur se in ruoli e funzioni
diverse.
La nottata terminò con uno spuntino a base di panini,
salsiccia e buon vino.
Di quell'esperienza conservo tuttora un bel
ricordo.
Al ritorno a casa eravamo quasi
tutti brilli.
Ne è passato del tempo da allora, ma il tempo non ha
smentito l'estro artistico di Beppe: con gli anni e con lo studio il nostro
amico, compaesano, ha raffinato la sua preparazione musicale tanto da
raggiungere la fama che oggi tutti gli riconoscono di vero artista del canto
popolare e della musica partenopea.
A vederlo sul palcoscenico non si può non ammirarlo e
né si può non lasciarsi coinvolgere dal ritmo incalzante della sua
musica.
I suoi concerti sono sinonimici di festa: gli
spettatori, come trasportati da un vortice impetuoso, ballano e cantano
diffondendo intorno allegria a non finire.
Un ultimo esempio di questo effetto l'abbiamo vissuto
a Casarlano durante la sua esibizione in "Aperti per Ferie", come si vede nel
video allegato.
A noi non resta che congratularci con Beppe e con il
suo gruppo musicale per la capacità che hanno di farci dimenticare con i loro
travolgenti spettacoli il peso della quotidianità e il trascorrere del
tempo.
Commento
Ciao Anna, ho letto con piacere la
riflessione che hai riportato sul sito del nostro amabile paese e ne sono
lusingato, grazie. L’aneddoto che hai ripreso lo ricordo bene, momenti di umana
essenza.
Proprio tre giorni fa scrivevo poche
parole su un portale web, allegando a queste una foto di un mio concerto per
creare montaggio attrattivo:
"...a volte,
capita,
nell’incognita del
momento dell’umana essenza
di vivere il solo battito
dell’obliato".
Queste le parole.
Oggi, leggendoti, non sono riuscito a
non pensare a quanto fosse centrato il senso del tuo ricordo con il contenuto
del mio concetto espresso.
Carramba! Nel vuoto apparente del
futuro prossimo spesso cerchiamo, nelle nostre esitazioni presenti, momenti,
gioie, emozioni, ricordi del passato che le supportino nell’immediato. Questi
momenti, che definisco di “umana essenza”,
vanno “sorseggiati” con lentezza e parsimonia: sono quelli che cancellano
le amarezze.
La storia, la nostra storia, che
spesso calpestiamo, violentiamo, snobbiamo, non deve essere dimenticata.
Tutto nasce da lì: le motivazioni per
provare a raggiungere i nostri obiettivi nascono dalla nostra storia.
La mia storia ha inizio a Colli di
Fontanelle, nell’amore della mia famiglia, umile e con forti basi etiche.
Educato alla ricerca della ricchezza
interiore, in un momento di vuoto culturale, ho avuto la necessità di cercare
grandi maestri. Li ho trovati all’Università, nelle campagne, in Accademia, in
strada, in teatro.
Nel mio percorso formativo ho
scoperto che la saggezza e i contenuti sono ovunque se noi li cerchiamo: basta
guardare bene.
Ho affrontato tutto con il sorriso,
come spesso da ragazzetto ho visto fare anche a te, anche le delusioni.
Oggi, come mi hai visto fare, l’altro
giorno, mi diverto con il mio lavoro e la gente si diverte con me, com’è
capitato tanti anni fa nell’episodio che hai narrato (credo sia un buon
risultato considerando le lacrime che ci fa versare la nostra classe dirigente e
politica).
Questo accade perché la gente mi
sente semplicemente umano.
Credo che l’umana essenza sia la
chiave per ogni buon opera.
Ecco Anna, è bello sapere che in
questo mondo regnato dalla superficialità, dall’opportunismo, dal protagonismo
becero, dalla cecità politica, dal materialismo e dalla sudditanza mediatica e
psicologica, ci sia gente, come te, dotata di spontaneità, semplicità,
genuinità.
Grazie per il tuo battito.
Beppe Gargiulo.
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