Chi ha detto che le zampogne si suonano
solo a Natale?
Sfatata la leggenda
Dopo il
mare, le terme, il fiume, la piscina e il torrente, abbiamo pensato di goderci
la bellezza della frescura di un lago, senza rinunciare all'immancabile visita
ad un castello medioevale e ai paesi limitrofi.
Qui non si può fare a meno di assaggiare il famoso "Raviolone scapolese": una vera prelibatezza!
Ci siamo diretti verso l'Alto Volturno e
abbiamo raggiunto Castel San Vincenzo, nel Molise non prima di effettuare una
tappa nel noto bar-enoteca "Giacca"
nel casertano per la colazione e un brindisi pro-vacanza.
Qui, il proprietario Aldo, gentilissimo,
ci ha anche concesso il permesso di fare scatti originali utilizzando gli
oggetti esposti nell'enoteca.
Ci siamo poi addentrate nel borgo antico
di Castel San
Vincenzo per visitare il paesino: cercavamo il castello ma subito ci è stato
detto che quello è il nome del posto che, pur essendo di origine feudale, non ha
da vantare nessun castello.
Al contrario abbiamo trovato vecchie
chiese con arredi antichi e interessanti archittetture.
Un marmo antico, posto sulle mure esterne di una
Chiesa stava a ricordarci che Dio ci vede ovunque.
Su consiglio della signora Antonietta, abitante nativa
del luogo, ci siamo dirette poi a Castelnuovo
al Volturno per visitare il lago omonimo e farci l'agognato bagno, non prima
di averlo circumnavigato con un comodo pedalò, utile anche a incoraggiare un po'
di sano movimento
All'ora di pranzo, su consiglio di
amici, abbiamo raggiunto la "Locanda
Belvedere, da Stefano", molto rinomata nella zona.
Abbiamo conosciuto la simpaticissima
famiglia che gestisce il locale e ci siamo affidati a loro per la scelta delle
pietanze da consumare.
Ci hanno consigliato al meglio e ci
hanno sopreso per l'affabilità, per l'accoglienza, per la generosità, per la
creatività e l'originalità del loro agire e dei loro piatti che di sicuro fanno
onore alla gastronomia del posto, nonchè al nostro palato...
Qui non si può fare a meno di assaggiare il famoso "Raviolone scapolese": una vera prelibatezza!
A fine pranzo, i proprietari ci
hanno deliziato con l'ennesima sorpresa: sono apparsi in sala con zampogna
e fisarmonica e hanno improvvisato un divertente concerto con musiche
folkloristiche tradizionali mentre noi li abbiamo accompagnati ritmicamente e
allegramente con il battito delle mani.
A noi si sono uniti anche gli altri clienti presenti
in sala a quella tarda ora e tutti abbiamo gradito l'insolito regalo.
E' stato davvero divertente: sembrava di
essere in famiglia tanto che il primo pomeriggio abbiamo deciso di restare qui,
accettando con vero piacere l'invito del signor Giovanni, il proprietario della
locanda che ci aveva prospettato un giro nella sua fattoria.
Ci siamo fermate più di un'ora a giocare con i cavalli
e a goderci la semplicità e la serenità del posto.
Su suggerimento degli stessi proprietari
della locanda, Giovanni e Stefano, nel tardo
pomeriggio abbiamo raggiunto la vetta del Monte San Michele, molto simile al
nostro Monte Faito.
Lì, incavato nel centro della montagna,
c'è l'Eremo
di San Michele inaccessibile a qualsiasi autoveicolo. Lo si può visitare
solo percorrendo a piedi uno stretto e ripido sentiero, sconsigliabile in questo
periodo estivo, sia per il caldo, sia per la presenza di animali
selvaggi.
Poco avanti si estende un immenso bosco,
ai confini con il Parco Nazionale degli Abruzzi. Lo abbiamo raggiunto in auto e
abbiamo goduto della sua frescura mentre ci inoltravamo all'interno del bosco
per cercare qualche fungo.
Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Cerro al Volturno per
visitare il suo famoso Castello Pandone.
Lo abbiamo trovato chiuso e abbiamo
dovuto accontentarci di guardarlo dall'esterno mentre le sue mura imponenti ci
stavano a ricordare il fasto del suo passato.
Per chi vuole vedere altre foto, basta
cliccare sulla cartella dell'album dei ricordi il cui link è il
seguente:
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