Oblio... dolce
oblio
Ne hanno parlato Platone, Virgilio e Dante e tutti
per ricordarne il pregio delle sue dolci, fresche acque che è quello di far
dimenticare il passato.
Anch'io ho voluto immergermi nel
Lete per sperimentarne i benefici, che Dante così
descrisse:
"Da questa parte con virtù discende
che toglie altrui memoria del peccato;
da l'altra d'ogne ben fatto la rende.
Quinci Letè; così da l'altro lato
Eünoè si chiama, e non adopra
se quinci e quindi pria non è gustato:
che toglie altrui memoria del peccato;
da l'altra d'ogne ben fatto la rende.
Quinci Letè; così da l'altro lato
Eünoè si chiama, e non adopra
se quinci e quindi pria non è gustato:
a tutti altri sapori esto
è di sopra."
E così dopo una lunga scarpinata per il
borgo medioevale di Prata Sannita, ho liberato i piedi gonfi
dai sandaletti in cui erano castigati per immergerli nell'acqua corrente del
fiume Lete.
Un freddo intenso ha pervaso il mio
corpo e i piedi anzichè rinfrescarsi si sono congelati. Li ho ritratti confusa.
La calura del sole estivo della giornata
constrastava con quell'effetto inaspettato: le acque del fiume Lete sono davvero
speciali, gelide, cristalline e sorprendenti.
In un attimo ho compreso lo stupore dei
grandi del passato per la proprietà di quest'acqua che causa davvero
l'oblio.
In un attimo ho dimenticato la
stanchezza della giornata e, dopo aver sostato con piacere sulle sue rive, ho
ripreso rinfrancata e felice, il cammino...
L'itinerario che ho scelto per questa
gita nel Parco
Matese è consigliabile a tutti gli amanti della natura, selvaggia e
incontaminata.
Insieme alle mie amiche siamo partite con l'auto di
buon mattino. Arrivati all'autostrada Napoli-Caserta, siamo uscite a
Caianiello e ci siamo dirette a Prata Sannita, passando per
Capriati al Volturno e Fontegreca.
La prima meta è stata la fonte del fiume Lete e,
chiedendo in giro, abbiamo individuato la fontana pubblica del posto dove siamo
andate a dissetarci. C'era una lunghissima fila di gente in attesa di riempire i
loro contenitori, ma per fortuna ci hanno dato la precedenza e allora abbiamo
capito che la lunga attesa è giustificata dalla qualità dell'acqua minerale
della sorgente.
Abbiamo poi raggiunto Prata Sannita e qui abbiamo
visitato il paese, il castello, il suo borgo medioevale per immergerci subito
dopo nell'acqua del fiume Lete.
Da qui ci siamo inoltrato nella zona dei tre laghi
attraversando l'oasi del wwf "Le Mortine".
Il lago di Gallo Matese, il
lago Letino e il Lago Matese, in
Miralago, ci hanno affascinato, ognuno per un motivo
diverso.
In queste zone abbiamo sostato a lungo fino a
fermarci lungo le rive del lago Matese dove abbiamo pranzato e cavalcato a
lungo.
Poi, dopo un lungo giro nella Valle Agricola
del sannito, abbiamo ripreso la strada del ritorno, passando per
Alife.
Per chi vuole vedere altre foto, basta
cliccare sulla cartella dell'album dei ricordi il cui link è il
seguente:
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